22/06/11

America for Sale…e Goldman Sachs Compra

Huffington Post presenta una serie in tre puntate di Dylan Ratigan sulle privatizzazioni in corso in America
16 giugno 2011
A Chicago, si vendono parcheggi al fondo sovrano di Abu Dhabi. In Indiana, si vendono le autostrade del nord a una joint venture spagnola e australiana. In Wisconsin la sanità pubblica e i programmi alimentari, in California, le biblioteche. Si parla di impianti idrici, scuole, autostrade, aeroporti e centrali elettriche. Ci sono politici corrotti, grandi banche e agenzie di rating. Ci sono conflitti di interesse. E' una faccenda bipartisan.

Sta arrivando anche nella città vicino a voi - potrebbe già essere lì. Stiamo parlando della vendita del patrimonio pubblico ad investitori privati. Con l'Huffington Post esploreremo l'ampiezza e la portata di quella che è una campagna nazionale e organizzata per modificare il modo in cui ci governano. In un'epoca di bilanci locali e statali sempre più tirati, la privatizzazione dei beni pubblici può essere una tentazione così forte per i politici locali che la tendenza sembra inarrestabile. Eppure, l'indignazione pubblica ha fermato e rallentato una serie di iniziative.


Anche se non ci sono dibattiti televisivi su questo problema, non ci sono sondaggi, e non ci sono elezioni, chi vincerà sarà davvero determinante nel disegnare l'America moderna. Lo spettacolo di Dylan Rattigan sta collaborando con l'Huffington Post per una serie in tre parti chiamata "America for Sale", che mostra i pro e i contro, la politica e l'economia, di un governo nuovo e molto più privatizzato.

A Wall Street, la creazione e la gestione dei "Fondi Infrastrutture" è un grande business, con oltre 140 miliardi di dollari gestiti da banche come Goldman Sachs, Morgan Stanley, e l'australiana Macquarie specializzata in infrastrutture. La 2010 SEC filing di Goldman dovrebbe darvi un'idea della portata della campagna. Goldman dice che sarà coinvolta nella "proprietà e gestione dei servizi pubblici, come aeroporti, autostrade e porti di spedizione, così come in mpianti di produzione di energia, materie prime, e altri componenti dell'infrastruttura commerciale, sia all'interno che all'esterno degli Stati Uniti". Mentre la banca vede maggiori opportunità nei "distressed assets" (cioè Città e stati falliti a causa della crisi finanziaria), la banca riconosce anche "preoccupazioni per la propria reputazione per il modo in cui tali attività vengono gestite o detenute".

Gli stessi fondi sono chiari nel comunicare agli investitori il perché essi sono buoni investimenti - un bene pubblico è di solito un monopolio. Dice Quadrant Real Estate Advisors: "La maggior parte dei beni sono monopoli naturali e hanno una concorrenza limitata, creando un'opportunità di rendimento degli investimenti stabile e di lungo periodo. Le scelte di investimento includono attività economiche e attività sociali". Quadrant osserva che la dimensione del mercato è tra i 12-20 miliardi di dollari, circa la dimensione del mercato ipotecario americano. "Dato il mercato e le opportunità di rendimento potenziale, gli investitori istituzionali dovrebbero considerare le infrastrutture come scelte di investimento strategiche."

Come per le cartolarizzazioni dei mutui, i conflitti di interesse sono intensi. La Pennsylvania ha quasi privatizzato la sua autostrada, con Morgan Stanley contemporaneamente su più parti della transazione, sia come consulente per lo stato che come potenziale offerente. Come vedrete, queste offerte sono spesso redditizie, non solo per la creazione di valore, ma perché limitano la capacità del pubblico di governare. Per esempio, la società di infrastrutture privata TRANSURBAN, che sta tentando di privatizzare una parte della Beltway intorno a DC , è pronta a ritirarsi se i governi locali insisteranno su un'analisi ambientale del progetto. Molte di loro hanno clausole che sanciscono le loro posizioni di monopolio, impedendo agli stati e alle municipalità di cambiare i piani di urbanizzazione, i parcheggi, o le opzioni di trasporto.

Benché la tendenza sia diffusa in tutto il mondo, la privatizzazione delle infrastrutture pubbliche in America ha assunto una dimensione di massa solo negli anni 2000. Vale la pena di discuterne, perché laddove è successo ha scatenato una rabbia profonda e intensa. A Chicago, accese proteste contro le privatizzazione del sindaco Richard Daley hanno fatto saltare l'affare. In Wisconsin, le recenti proteste e contro-proteste sul controverso governatore Scott Walker hanno preso di mira, tra l'altro, la privatizzazione dei servizi medici dello stato. In Ohio, vi è una forte polemica attorno alla proposta politica di mettere l'autostrada in vendita, mentre in Indiana, la autostrada Statale è andata in mano ai privati dal 2006 (sconvolgendo i camionisti che stanno pagando pedaggi molto più alti).

L'organizzazione politica è intensa - sul versante repubblicano, i gruppi conservatori la stanno gestendo in modo aggressivo come una strategia di prudenza fiscale. L'American Legislative Exchange Council (ALEC), l'influente think tank conservatore che studia gli obiettivi per i funzionari statali e locali, ha lanciato una iniziativa chiamata "Publicopoly", un gioco da tavolo tipo Monopoli. "Seleziona il tuo gioco", dice la pagina web, e ALEC vi aiuterà a privatizzare uno dei sette settori: attività di governo, istruzione, trasporti e infrastrutture, sicurezza pubblica, ambiente, salute, o telecomunicazioni.

Dal lato democratico, l'amministrazione Obama ha incoraggiato i fondi sovrani cinesi ad investire in infrastrutture americane come un modo per portare capitale straniero. E' stato il sindaco di Chicago e icona dei democratici Richard Daley che ha privatizzato il Chicago Midway Airport, la strada di Chicago Skyway, e i parcheggi di Chicago. Andato in pensione dopo 22 anni, ora è un consulente pagato dello studio legale che ha negoziato la vendita dei parcheggi.

Nel gioco ci sono anche agenzie di rating, che assegnano alti ratings ai comuni disposti a privatizzare beni, o anche a sviluppare nuove potenziali fonti di profitto intorno al trend (si veda il capitolo "emissione significativa di debito prevista con la privatizzazione della Casa Militare" dal rapporto di Moody's del settembre 2007) .

Nei prossimi tre giorni, esploreremo cosa significa avere un governo per il profitto, e se otteniamo strade migliori, quando è Goldman Sachs a determinare quanto si paga a pedaggio. Man mano che esploreremo questo tema, spero che gli americani saranno in grado di decidere se vogliamo davvero vedere l'America in vendita.

3 commenti:

  1. Ondeggio tra il divertito e l'amareggiato.
    Difficile non osservare che il tutto è stato ben orchestrato, del resto uno che stampa moneta può sempre acquistare tutto o, quasi.
    Mi viene in mente il russo che attorno all'anno 2000, con dati alla mano, prospettava lo scioglimento degli stati quasi uniti d'amerika.
    Vuoi vedere che ci ha azzeccato, vuoi vedere che a forza di tirare la cinghia il popolo bue si sveglia... forse.
    Del resto anche qui non si scherza, ancora un po ci troveremo depredati di tutto... del resto con la scusa del debito pubblico FARLOCCO E TRUFFALDINO, stanno svendendo i beni degli enti pubblici. NON LO SAPEVATE?
    Saluti.
    Orazio

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  2. E già caro Orazio,

    In Italia, hanno già provveduto alle privatizzazioni (in realtà si è trattato di una colossale, sconcertante e spudorata svendita dei beni pubblici italiani), e pare che non sia servito a granchè per tagliare il debito pubblico, e allegerire le spese di bilancio dell'amministrazione pubblica. Il debito pubblico, successivamente è continuato a salire, e del resto se devi pagare agli investitori privati, un servizio sul debito, che a seconda degli anni varia dai 70 ai 100 miliardi di euro all'anno, potrai anche continuare a tagliare, per pagare questo servizio sul debito, ma poi non ci saranno mai e poi mai soldi per finanziare nuove infrastrutture, ricerca, scuola, università, sovvenzioni allo sviluppo delle imprese, tagli fiscali ad imprese e cittadini per incentivare nuove assunzioni produzione e consumi, programmi sociali e assistenziali, riforme vitali per la giustizia e la fiscalità, programmi di riqualificazione ambientale ed idrogeologica, programmi ed investimenti per il turismo e l'approviggionamento energetico e così via..............

    per me siamo già entrati da qualche decennio, in un circolo vizioso, dove per definizione, non c'è modo di uscirne, per quanto ti dibatti e ti sbatti, tra austerità, tagli, contenimento spese, razionalizzazione, nuove tasse, lotta all'evasione, privatizzazione dell'aria che respiri, e quant'altro........
    Con l'euro poi, e la perdita della sovranità monetaria, la trappola, si farà sempre più angusta e soffocante.

    un saluto, Nicola.

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  3. Per Nicola,
    Quoto alla grande il tuo commento, del resto la pensiamo alla stessa maniera.
    Mi viene in mente una storiella che sicuramente anche tu, hai sentito.
    Diceva + o - così, se hai tempi di Gesù, si fosse imprestato con interesse una piccola moneta... anche la + piccola, ora dopo 2000 anni, il debito interesse composto, ammonterebbe ad una cifra che farebbe impallidire qualsiasi cifra mai pensata.
    Se una piccola moneta avrebbe potuto fare un simile sconquasso, figuriamoci cifre molto + grandi anche in tempi + ristretti.
    Che dire, l'unica cosa è cercare di informare se possibile, la popolazione di quanto stà accadendo.... ma ti assicuro che si vedono in giro delle strane espressioni.
    Saluti.
    Orazio

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