20/02/12

Le illusioni sulla produzione


Su segnalazione del nostro BeatoTrader, diamo un occhio alla campagna presidenziale negli USA:  per  Robert Reich  la vera sfida è aumentare i salari.


Improvvisamente, è tornata la produzione - almeno sulla scia delle elezioni. Ma non fatevi ingannare. Il problema reale non è come ritornare a produrre. E' come ottenere di nuovo buoni posti di lavoro e buoni salari. Non sono affatto la stessa cosa.

I repubblicani sono ritornati ad essere i protettori della produzione Americana. Questo può avere qualcosa a che fare con le cruciali primarie che si terranno la prossima settimana in Michigan e la settimana dopo in Ohio, entrambi ex arsenali dell'industria Americana.


Mitt Romney ha detto che lui a "lavorerà per far partire di nuovo la produzione" in America, con una politica dura nei confronti della Cina, che egli descrive come una "ladra di posti di lavoro", che tiene la sua valuta artificialmente bassa per rendere più economiche le sue esportazioni.

Rick Santorum promette di "lottare per l'industria Americana" eliminando le imposte sul reddito delle imprese e consentendo alle società di riportare i loro profitti esteri in un'America “tax free”, nella misura in cui useranno i loro soldi per impiantare nuove fabbriche.

Anche il presidente Obama sta spingendo un'agenda sulla produzione. Il mese scorso il Presidente ha presentato un piano in sei punti per eliminare gli incentivi fiscali per le imprese a spostarsi offshore, e creare nuovi incentivi per riportare a casa i posti di lavoro. "Il nostro obiettivo", dice, è quello di "creare opportunità per gli Americani che lavorano sodo, per ricominciare a produrre".

Nel frattempo, la domanda repressa dei consumatori Americani di elettrodomestici, automobili e camion ha creato un piccolo boom di produzione - facendo partire un'ondata di speranza, mescolata a nostalgico patriottismo, sul ritorno della produzione in America. Il super "Half Time In America" di Clint Eastwood ha rappresentato esattamente l'umore.

Ma la produzione Americana non tornerà. Anche se da gennaio 2010 sono stati aggiunti 404.000 posti di lavoro, rimaniamo ancora con 5,5 milioni di posti di lavoro in fabbrica in meno rispetto al luglio 2000 - e 12 milioni in meno rispetto al 1990. La tendenza di lungo periodo è di sempre meno posti di lavoro in fabbrica.

Anche se non avessimo dovuto competere con i bassi salari dei lavoratori all'estero, avremmo lo stesso un minor numero di posti di lavoro in fabbrica, perché la vecchia catena di montaggio è stata sostituita da macchine utensili a controllo numerico e dalla robotica. La produzione va ad alta tecnologia.

Riportare la produzione in America non è la vera sfida, comunque. E' la creazione di buoni posti di lavoro per la maggioranza degli Americani che non hanno un diploma di scuola superiore.

La produzione manifatturiera forniva questo tipo di posti di lavoro, ma solo perché gli operai erano rappresentati da sindacati abbastanza potenti da ottenere alti salari.

Non è più così. Anche gli United Auto Workers, una volta così potenti, sono stati costretti ad accettare delle paghe per i nuovi assunti in Big Three che sono la metà di quanto i nuovi assunti percepivano un decennio fa. A 14 dollari l'ora, i nuovi lavoratori del settore auto guadagnano all'incirca come la maggior parte degli Americani del settore dei servizi.
GM ha appena annunciato profitti record, ma i suoi nuovi lavoratori non parteciperanno alla divisione della torta.

Negli anni '50, più di un terzo dei lavoratori Americani erano rappresentati da un sindacato. Ora, meno del 7 per cento dei lavoratori del settore privato hanno un sindacato alle spalle. Se c'è una ragione per cui il salario medio è diminuito drasticamente per i lavoratori non qualificati nel corso degli ultimi tre decenni e mezzo, è il declino dei sindacati.

Cosa pensano i candidati delle Unions? Mitt Romney non ha fatto altro che colpirle. Egli promette di approvare la cosiddetta legislazione sul "diritto del lavoro", impedendo le richieste di iscriversi ai sindacati, nonché il pagamento delle quote sindacali. "Mi sono occupato dei dirigenti sindacali, prima" dice, "e sono felice di farlo di nuovo." Quando Romney non da la colpa alla Cina per i problemi di concorrenza con i produttori Americani ', incolpa gli alti salari sindacali. Romney accusa il presidente di "riempire" il National Labor Relations Board con "tirapiedi sindacali".

Rick Santorum dice che lui supporta i sindacati del settore privato. Benché in Senato abbia votato contro la legge sul diritto nazionale del lavoro (Romney ora lo attacca su questo), Santorum non è interessato a rafforzare i sindacati, e non gli piacciono nel settore pubblico.

Il Presidente Obama elogia "le fabbriche sindacalizzate" - come Master Lock, la casa produttrice di serrature di sicurezza di Milwaukee che ha visitato la scorsa settimana, e che ha riportato indietro un centinaio di posti di lavoro dalla Cina. Ma il Presidente non ha promesso che, se rieletto, spingerà per l'Employee Free Choice Act, che renderebbe più facile per i lavoratori organizzare un sindacato. L'aveva sostenuto nelle elezioni del 2008, ma una volta eletto non ha mai mandato avanti la proposta di legge.

Il Presidente ha anche taciuto sulle lotte dei lavoratori che hanno travagliato il Midwest – sull'assalto del Wisconsin ai diritti contrattuali dei dipendenti pubblici, sulla legge sul diritto del lavoro recentemente promulgata in Indiana - la prima nel Rustbelt.

Il fatto è che le aziende Americane, sia manifatturiere che dei servizi - stanno andando meravigliosamente bene. I loro profitti del terzo trimestre (gli ultimi dati disponibili) sono pari a 2.000 miliardi di dollari. Il 19 per cento in più del picco pre-recessione di cinque anni fa.

Ma i lavoratori Americani non condividono questa abbondanza. Anche se i lavori stanno lentamente tornando, i salari continuano a diminuire, al netto dell'inflazione. Di ogni dollaro di reddito negli Stati Uniti nel terzo trimestre, solo 44 centesimi sono andati ai salari e agli stipendi dei lavoratori - la quota più bassa da quando il governo ha iniziato a registrare il dato nel 1947.

Il problema fondamentale non è il declino della produzione Americana, e rilanciare la produzione e non lo può risolvere. Il problema è che i lavoratori Americani non hanno la forza di condividere le conquiste dell'economia Americana.

Nessun commento:

Posta un commento