23/08/14

L'UE si appella alla Germania per un aumento dei salari

Finora ci dicevano che la Germania era il modello da seguire e che la colpa della crisi era nostra. Ma ora il solito Làszlò Andor, cioè nientemeno che il commissario europeo per l'occupazione, ammette ciò che sapevamo da anni: una delle condizioni fondamentali della crisi è stata la repressione della domanda interna in Germania. Ce ne parla il giornale tedesco The Local.


The Local - 17 agosto 2014

Sabato il commissario europeo per l'occupazione ha detto che la Germania deve aumentare i salari dei lavoratori per aiutare i suoi vicini ad uscire dalla depressione economica.

L'ungherese Laszlo Andor ha detto che il grande surplus estero tedesco sta danneggiano i partner europei, e ha sollecitato Berlino a stimolare la domanda interna aumentando i salari e la spesa pubblica.


"La crescita dei salari è caduta al di sotto della crescita della produttività in Germania" per più di un decennio, ha detto Andor al quotidiano tedesco dei conservatori, Die Welt, in un'intervista pubblicata domenica.

Bruxelles sta ora sollecitando la Germania, la più grande potenza economica dell'UE, ad allentare il suo pugno di ferro sui salari, cosa che Andor ha definito "indispensabile" per la ripresa economica del resto della regione.

"Sarebbe meglio se i salari crescessero in parallelo alla produttività" ha detto Andor.

I suoi commenti giungono assieme ai segnali di stallo della crescita nei 18 membri dell'eurozona, e specialmente nelle due economie maggiori, Germania e Francia, mentre l'intero blocco fatica a recuperare dopo gli anni di crisi finanziaria.

Bruxelles sembra ora assumere un punto di vista a lungo sostenuto dalla Francia, che la crescita dei salari tedeschi darebbe a un'eurozona in difficoltà lo stimolo di cui ha grande bisogno.

Il Presidente francese François Hollande questo mese si è rivolto a Berlino per chiedere di dare impulso alla spesa,  "il miglior favore che la Germania può fare alla Francia e all'Europa" per aiutare la crescita.

"È molto importante che la Germania aumenti la spesa pubblica, stimoli la domanda e riduca il suo eccessivo surplus commerciale, che sta danneggiando i suoi vicini europei," ha detto Andor.

"La Commissione ritiene che cambiare la politica dei salari sia indispensabile," ha detto al giornale.

Il capo della Bundesbank, Jens Weidmann, lo scorso mese ha detto che i salari tedeschi hanno margini di aumento fino al 3 percento, perché "siamo praticamente in una situazione di piena occupazione".

Ciò è in contrasto con quanto sostenuto da molti nella destra tedesca, inclusa la cancelliera Angela Merkel, che ritiene che la sua politica di bassi salari abbia fornito al paese il suo vantaggio competitivo.

La paga rimane un tema spinoso in Germania, che dal gennaio 2015 ha appena approvato l'entrata in vigore del suo primo salario minimo nazionale,  nonostante la dura opposizione dei datori di lavoro.

4 commenti:

  1. Francamente speriamo che a questo punto i tedeschi non seguano queste indicazioni, ammesso che servano a qualcosa visto l'enorme scarto di produttività che comunque dovrebbe essere ridotto.

    In ogni caso mi pare che la flessibilità del mercato del lavoro possa attenuare eventuali aumenti salariali.

    Un cane che si morde la coda.

    Sembra ormai che siamo avviati ad una forte stagnazione, speriamo che la deflazione esterna ricada su di loro e che i piani di vivacchiamento falliscano una volta per tutte.

    Sarebbe anche ora.

    Sono stufo che trovino sempre qualcosa che riesca a tenere a galla la barchetta.

    In ogni caso il differenziale di competitività è ancora enorme.

    Anche se i tedeschi comprassero di più, da chi comprerebbero?

    L'Italia ha perso potenziale produttivo così come la Spagna, proprio quest'ultima con la ripresa ha visto di nuovo il rosso della bilancia commerciale.

    Poi la Spagna da questa fantomatica ripresa mantenuta in vita, come dovrebbe essere dal deficit statale, non sta aumentando il proprio debito pubblico?

    Stante le regole attuali di funzionamento dell'euro, chi lo ripianerà questo debito in divenire?

    Se poi l'industria tedesca comincia a non vendere più all'estero, non sarà lei stessa a far fronte con la sua produzione al proprio mercato?

    Speriamo di essere arrivati alla fine della fiera e che si cominci a sbaraccare.

    Riccardo.

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  2. Pensare che i tedeschi spendano di piu' e' come credere che gli italiani facciano le riforme dello stato.

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  3. La grande industria tedesca non ci pensa minimamente di aumentare i salari per
    portarli in linea con la produttività.

    Finirà solo quando le tenteranno tutte, anche le più assurde.
    Reggiamoci forte...

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  4. il "si appella" mi fa morire dal ridere... pensare che fantastica UE si debba appellare come un mendicante col piattino delle offerte... non hanno nemmeno il senso del ridicolo...

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